La piazza che si affaccia su via Roma, raccolta da un complesso edilizio funzionalmente omogeneo che la definisce su tre lati e comprende l'edificio del Forno e i due Palazzi della Partecipanza Agraria di Nonantola detti Residenza Vecchia e Residenza Nuova o degli Uffici, costituisce un interessante ambito urbano formatosi, a partire dalla metà del XI° secolo, nella parte occidentale del borgo, definita dal perimetro delle mura medievali, collegato, fino agli anni '20 del 1900 attraverso la struttura di protezione della porta occidentale, alla ducentesca torre dei Modenesi.
Tale ambito che ha accolto le principali istituzioni civili, quali la sede del Consiglio della Comunità e le scuole pubbliche, e dove si sono svolte le attività più strettamente legate alla vita quotidiana della popolazione, come la produzione e la vendita del pane, si è trasformato nel corso del tempo da originario spazio di fronte porta a luogo di aggregazione della collettività nonantolana.
Per lungo tempo lo spazio si è connotato come fulcro della vita cittadina, anche se con dimensioni e strutture diverse.
Già nel corso del XVI° secolo, infatti, i Partiti di Consiglio riportano di diversi ordini riguardanti la conduzione del casello della Porta, che annualmente veniva affittato attraverso pubblico incanto, e le opere di manutenzione da eseguirsi nella casa della Comunità e nello spiazzo antistante, fra i quali significativo risulta significativo quello del 3 settembre 1557 con cui, in seguito all'istanza del Capitano, si incarica il massaro di far provvedere alla costruzione di "un pozzo suzo il piazzale" e di comprare una "preda grossa per mettere per dentro" originando, per il sito, la denominazione, tuttora in uso di Piazzetta del Pozzo.
Di seguito un particolare del centro urbano di Nonantola, in cui si evidenziano in colore di tonalità più scura gli immobili di proprietà della Partecipanza rappresentati in una mappa del catasto del 1893. Di questi edifici restano attualmente la Residenza Vecchia e la Residenza Nuova, sede attuale della Partecipanza.