Il territorio oggi è un intreccio tra paesaggio agrario e ambiente naturale.
La Partecipanza Agraria è impegnata da tempo a riscoprire ed accrescere tutte le forme di contatto con il proprio territorio. Guardando criticamente l’opera di distruzione dell’uomo sulla natura e rivalutando concretamente l’importanza dell’ambiente naturale, è stata realizzata un’Area di Riequilibrio Ecologico di circa 50 ettari che prende il nome dalla località nelle sue vicinanze: “Il Torrazzuolo” . In essa è stato ricostituito un frammento dell’antico bosco planiziale, che ospita quasi 43.000 piante ed essenze tipiche della vegetazione della pianura padana: farnie, carpini bianchi, frassini, salici, pioppi. Contigua la bosco si affaccia la palude: una zona umida prezioso rifugio per una sempre maggiore varietà di uccelli acquatici e altri animali selvatici.
L’Area di Riequilibrio Ecologico “Il Torrazzuolo”
Per raggiungere l’area di riequilibrio “Il Torrazzuolo” si percorre via Mislé fino a giungere al ponte di S. Anselmo (fondatrore del monastero si S. Silvestro di Nonantola) sul Canal Torbido. A nord del ponte si estende il nuovo bosco, un’area verde di notevole importanza. Percorrendo il sentiero che si trova a sud del ponte e che si snoda verso Est, costeggiando il canal Torbido e senza salire sul suo argine, per non spaventare la fauna, si giunge alla zona umida e ai capanni per osservazioni, con ampia vista sui laghi, gestiti dalla sezione modenese della LIPU.
Qui si possono scorgere anatre di superficie come il germano reale, l’alzavola e la marzaiola, muoversi magari tra alcuni trampolieri: l’airone rosso e cinerino e la nitticora. Sulle rive, dove l’acqua è più bassa, affondano il becco nel fango a caccia di cibo il piro piro boschereccio, il combattente e il beccaccino. Il canneto costituisce l’habitat naturale per alcune delle specie più schive e difficili da osservare: il tarabusino e il voltolino. Nelle acque più profonde ecco gli uccelli tuffatori, il tuffetto, la folaga e il moriglione. Con un po’ di fortuna, nel silenzio, si può scorgere la poiana in attesa su un alto ramo prima di precipitarsi a caccia di un topo o di un’arvicola. Nel bosco si può udire il canto dell’usignolo, del rigogolo e della capinera. Per la visita all’area di riequilibrio si consiglia di munirsi di binocolo, di manuale per il riconoscimento degli uccelli ed è obbligo il rispetto dell’habitat naturale: evitare rumori inutili e grida. Nei mesi primaverili ed estivi si assiste alla migrazione e alla nidificazione degli uccelli. I Capanni sono fruibili, per informazioni e visite rivolgersi a LIPU sezione di Modena e a Centro di Educazione Ambientale di Nonantola.
Tra menta e pere di San Pietro: il campo catalogo di piante officinali e alberi da frutto autoctoni, antichi e in via di estinzione
Il campo catalogo si compone di due parti: il Sentiero dei profumi e il Sentiero degli antichi sapori e con esso si vuole incentivare l’interesse degli operatori agricoli a sperimentare nuove forme e tipi di produzione intensificandone la biodiversità. E’ un luogo dove riscoprire profumi e sapori antichi, rivalorizzando le erbe officinali già presenti nel nostro territorio e imparandone a conoscere le proprietà e i prodotti che se ne possono ricavare . Il campo catalogo e situato nell’area dietro la Casa della Guardia della Partecipanza: l’ampio cortile permette il transito e la sosta di auto e pullman. Per informazioni e visite solo guidate, rivolgersi al Centro di Educazione Ambientale e al Punto di Informazione Turistica del Comune di Nonantola.